Note generali sul bonsai

Cicatrici – Le cicatrici guariscono, non rinunciare al corretto fronte della pianta per la presenza di una cicatrice perché per il resto della sua vita l’albero si presenterebbe con il fronte sbagliato. Pensa al domani, sii paziente e aspetta che la cicatrice guarisca.  Si potrebbe anche scolpire una brutta cicatrice rendendola vuota per simulare un colpo di fulmine. Questo succede in natura quando si forma un tronco Wuro (cavo), dove le parti morte marciscono e si sgretolano creando interessanti tronchi vuoti. Le parti vive guariscono.

Bonsai da interno –  Non si consiglia di far crescere i bonsai in luoghi chiusi, bensì fuori all’aria aperta; essi possono essere portati all’interno occasionalmente per mostrarli ed ammirarli. Le persone che vivono nell’emisfero nord crescono e hanno il piacere del bonsai “interno”, riuscendo a far crescere alcune specie di bonsai in inverno proteggendoli dal freddo. Le piante dovrebbero crescere liberamente all’esterno durante la primavera, l’estate e l’autunno, così come succede in natura. Non bisogna farsi ingannare dalla vista di un bellissimo albero esposto all’interno credendo che possa rimanervi per un lungo periodo o che lì sia cresciuto.

Età di un bonsai – Nessuno chiederebbe l’età ad una donna! È una domanda relativamente priva di interesse, quando paragonata alla bellezza di un albero: forse le persone sono così assorte nell’ammirare ciò che vedono che non riescono a pensare null’altro da chiedere. È molto difficile definire l’età di un albero, soprattutto se il materiale è stato raccolto in natura; si possono solo formulare delle ipotesi. Se l’albero è vissuto in condizioni difficili, sarà piccolo ma vecchio. Al contrario, vissuto in un terreno ricco, può esser grande ma probabilmente abbastanza giovane.
Una domanda migliore e più interessante potrebbe essere “Da quanto tempo questo albero è stato trasformato in Bonsai?” La conoscenza di questa informazione è molto più importante e ad essa è possibile rispondere in modo preciso.

Spazio tra i rami –  Se c’è sufficiente spazio tra i rami, gli uccelli e le farfalle possono volare tra di essi. I Bonsai non sono belli se le loro ramificazioni sono dense e vicine così da non permettere la visione della loro struttura, specialmente nelle conifere. Bisogna anche ricordare che quando gli alberi caducifoglie perdono le loro foglie, mostrano chiaramente bellissime silhouette invernali. I Bonsai non sono né interessanti, né impostati correttamente se la loro forma è simile a un triangolo compatto, un quadrato o un cerchio, oppure se assomigliano ad un albero di Natale. Con il passare degli anni controllare che i rami non siano diventati troppo densi. Lo spazio tra i rami è anche (come in qualsiasi forma d’ arte), molto importane perché permette che l’aria e la luce raggiungano i rami vicini al tronco che altrimenti morirebbero.

Filo – E’ impossibile identificare il momento standard per effettuare questa operazione. Non tutti gli alberi crescono con la stessa velocità: ovviamente negli alberi di rapida crescita come un giovane Acero, il filo deve essere tolto prima (anche dopo due o tre settimane). Il filo può essere lasciato per un periodo più lungo sugli alberi di lenta crescita come vecchi Pini o Ginepri. É comunque molto importante togliere il filo prima che  inizi a incidere la corteccia sui rami e sul tronco. Non bisogna farsi ingannare da persone non informate che asseriscono che il filo può rimanere sull’albero per un anno, bisogna invece tenere sotto costante controllo l’albero stesso.

Bonsai malati – Un errore comune è quello di fertilizzare e mettere all’ombra. L’albero sarebbe indebolito e peggiorerebbe. La cosa migliore da fare è: non dare fertilizzanti, perché le radici possono avere un problema e non essere in grado di trarne beneficio. Il miglior trattamento per le radici ammalate è quello di sciacquare via il terriccio (senza tener conto della stagione) e rinvasarle in sabbia grossa pulita non troppo ricca, in un vaso leggermente più profondo che abbia un buon drenaggio. Innaffiare il terreno solo quando è secco. Collocare la pianta in mezz’ombra, dove non fa né troppo caldo né troppa freddo, dove il pane radicale trarrà beneficio dal tepore. Un’altra alternativa potrebbe essere quella di piantare il Bonsai in piena terra, dove ci sia sole al mattino e ombra al pomeriggio.

Terreno – Il terreno nel vaso non serve solo a fare crescere la pianta, ma a perfezionare l’aspetto della superficie e del Bonsai in generale. Le piante devono crescere in buona salute, ma la superficie del terreno dovrebbe essere curata perché è bellissima da vedere (assomigliando ad esempio, ad un morbido strato di velluto se ricoperta di muschio). In assenza di muschio, la superficie dovrebbe, in ogni caso, sembrare vecchia e naturale. Sabbia colorata o di grossa granitura, ciottoli, pezzi di pietra o corteccia non sono materiali naturali per Bonsai. Il Bonsai è il punto focale, dovrebbe essere molto semplice mostrando così la potenza della Natura. E possibile cospargere la superficie con muschio DAGMA ridotto in polvere. La miscela del terriccio dovrebbe essere molto fine, affinché il muschio possa cresce naturalmente e sia piacevole a vedersi; il muschio evita allo stesso tempo che il terreno venga lavato via durante le annaffiature. La superficie non dovrebbe sembrare nuova e fresca, come apparirebbe dopo un rinvaso, perché così non darebbe l’impressione di vetustà. Le annaffiature devono essere effettuate con estrema cura, utilizzando un beccuccio con fori piccoli; la superficie rimarrà liscia e le radici, poco piacevoli, del pane radicale non saranno esposte. È comunque necessario avere delle buone radici prova dello sviluppo del Bonsai. E’ importante che la miscela del terriccio sia composta da tre strati: – sabbia grossa o ghiaia fine per il fondo – una miscela media – materiale fine per la superficie. Lo strato sul fondo del vaso assicura un corretto drenaggio perché l’acqua si infiltra negli spazi facendo fuoriuscire aria vecchia ed introducendo aria nuova. Quest’aria è essenziale per la sopravvivenza della pianta. Questo strato non dovrebbe essere troppo spesso, ma varia a seconda della grandezza e profondità del contenitore. La maggior quantità di terriccio è quella dello strato intermedio, per esempio miscela media.

Tanuki – Anche se l’utilizzo del legno morto è oggi giorno assai comune, in Giappone non è una vera forma di Bonsai e non viene mai esposto in mostre ufficiali giapponesi di Bonsai. Questa forma d’arte, dove pezzi di legno morto sono affiancati all’albero vivo in modo da sembrare parte del vero Bonsai, viene sviluppata come hobby personale. È senz’ altro un modo molto efficace utilizzare un bellissimo albero morto ma è essenziale distinguere la differenze tra queste due forme d’arte.

Ubicazione – Una piattaforma girevole è necessaria sul banco di lavoro di un cortile Bonsai soprattutto per i Bonsai di grandi dimensioni. La piattaforma non occorre se il cortile è ampio e aperto e i raggi del sole giungono da ogni direzione. I Bonsai devono essere ruotati almeno due volte alla settimana ed in particolar modo durante la stagione della crescita. Girare il davanti di 180°, da destra a sinistra o viceversa, fare un quarto di un giro (è preferibile a un mezzo giro). Ovviamente con il quarto di giro occorrono più rotazioni, ma l’albero ne trae vantaggio. Occasionalmente occorre anche cambiare il posizionamento del bonsai, da est a ovest e da nord a sud, visto che durante l’arco delle quattro stagioni i cicli del sole sono diversi, così come le condizioni dell’albero. Per esempio, può succedere che un albero caducifoglia venga risvegliato dal suo stato di “letargo” a causa di un inconsueto caldo fuori stagione. Un calo sotto zero improvviso della temperatura durante la notte recherà danni alla pianta. Per evitare questo inconveniente è necessario essere sicuri di collocare alberi caducifoglie in zone più ombreggiate e protette. E’ importante la corretta ubicazione degli alberi ammalati. Per qualche giorno essi hanno bisogno di sole mattutino e un posto in semi-ombra, gradualmente possono poi essere sistemati in un posto soleggiato. Non è buona norma collocare i Bonsai sotto una tettoia o un grosso albero perché, così facendo, non riceveranno la rugiada, la pioggia, la carezza di una brezza, né l’effetto della luna e delle stelle.

Collezione – Quasi ogni appassionato di Bonsai deve affrontare questo problema. Egli deve decidere il numero di Bonsai da tenere nella sua collezione. Dipende dallo spazio e dal tempo che ha a disposizione. L’uomo per sua natura accumula materiale senza rendersene conto. Non c’è nulla di male nell’avere tanto materiale a disposizione in modo da poter avere delle belle piante, ma bisogna essere ragionevoli e soprattutto non trascurare la collezione vera e propria. Ricordatevi che la quantità e la qualità, sono entrambe importanti. Ovviamente, avendo tanto tempo e spazio tutto è più facile, ma ricordatevi che è difficile ammirare una belle pianta se non ha lo spazio necessario per mettersi in mostra.

Annaffiatura – In Giappone dicono che occorrono almeno 10 anni d’esperienza con í Bonsai prima di imparare la tecnica dell’innaffiatura, davvero una cosa importante. Questo lavoro dovrebbe essere considerato come una gioia o un piacere quotidiano. Chi utilizza un sistema elettrico automatico d’innaffiamento non vedrà l’albero crescere ne saprà se è ammalato. La quantità d’acqua per ogni Bonsai è diversa e quando piove o il tempo è coperto non c’è bisogno d’annaffiare. Innaffiare troppo è dannoso, ma pu_ succedere che, in una giornata particolarmente calda, le piante abbiano bisogno di una maggiore quantità d’acquaNei paesi in cui il clima è caldo e secco, è necessario, specialmente in estate, tenere umidi il banco di lavoro e il terreno circostante, anche se il terreno nel vaso non è asciutto. Il sistema elettrico d’innaffiamento a spruzzo può essere utilizzato come ripiego durante le vacanze per una settimana o due, ma la mancanza improvvisa di elettricità può causare danni gravissimi. Questo lavoro potrebbe essere svolto da un amico che sappia esattamente di quanta acqua abbia bisogno la pianta. Un soluzione a questo problema potrebbe essere quella di regolare la miscela del terriccio in modo che la pianta non soffra anche se riceve troppa acqua, oppure preparare un terriccio che trattenga l’umidità per le piante che richiedono più acqua.

Valore di un bonsai – Questa stima è estremamente difficile, non avendo punti di riferimento precisi sui quali basarsi per una valutazione. Se l’albero è molto giovane, è possibile effettuarne una, sommando il costo della pianta, dei lavori svolti e dei vasi. Con un albero di grande qualità o un capolavoro Bonsai questo non è più possibile; una stima può essere fatta in analogia ai quadri di famosi artisti. Sono creazioni irripetibili ed impossibili da rimpiazzare. Gli appassionati di Bonsai che hanno visitato il Giappone hanno potuto constatare che le opere d’arte Bonsai hanno prezzi incredibili, centinaia di migliaia di dollari. Il prezzo viene stabilito di comune accordo tra il proprietario e l’acquirente. Ovviamente, rivendendo la pianta per una seconda volta il prezzo aumenta. Alcuni maestri Bonsai ne stabiliscono il valore sommando al prezzo iniziale il costo dei materiali, del vaso, del lavoro e ogni anno il prezzo aumenta di una certa percentuale, e la percentuale stessa cresce con il passare degli anni. Occorre ricordare che, man mano che cresce la pianta, anche il costo iniziale aumenta; è una questione di buon senso. Le persone che sono abituate a vedere Bonsai di un certo pregio sono probabilmente in grado di compiere una stima a occhio.

Vaso – Un paragone potrebbe essere fatto tra il vaso di un Bonsai e i vestiti che indossiamo, entrambi devono essere belli e della misura giusta. Nella vita ci sono maschio e femmina, vecchio e giovane, alto e basso, grasso e magro, razze diverse e così via. Anche nelle piante è esattamente uguale. Ci sono le conifere, le non-conifere sempreverdi come gli Ontani, Rododendri, Azalee, Camelie ecc,. ed anche tutti i tipi di alberi caducifoglie. Fra questi ultimi alcuni producono fiori, altri hanno le bacche con foglie di una gamma varia di colori. Il contenitore deve essere in armonia con tutti questi fattori; ogni albero ha una sua propria misura e la stessa cosa vale anche per il vaso (è necessario dare un vaso un po’ più grande per le piante ammalate, oppure collocarle nella terra “ospedale” fornita dalla natura). Talvolta occorre un vaso un po’ più profondo per poter contenere un pane radicale abbastanza sviluppato; nel momento in cui le radici superficiali sono cresciute, la pianta può essere trapiantata in un vaso meno profondo. Ogni appassionato di Bonsai ha i propri gusti; i vestiti, ad esempio, hanno una vasta gamma di colori, stile e misure. A nessuno piace mettere per più giorni gli stessi indumenti, occorre cambiare ogni tanto. Può succedere che, anche se un Bonsai armonizza perfettamente con il suo vaso, il proprietario si stanchi di vederlo sempre uguale e desideri un vaso di riserva. Questo comporta una spesa non indifferente, ma è possibile usare i vasi a disposizione tra le piante della vostra collezione. E’ sorprendente come cambia una pianta in un vaso nuovo!

Tronco – La proporzione tra altezza e misura del tronco di ogni pianta deve essere corretta. Il concetto vero e proprio del Bonsai è la miniaturizzazione, l’opposto della Natura, dove un pianta può crescere liberamente. Una persona qualunque può tagliare o accorciare una pianta, ma il concetto di miniaturizzazione non è solo quello di ridurre le dimensioni. Il tronco deve essere affusolato fino all’apice. Se il materiale è stato raccolto in Natura (Yamadori), la Natura stessa avrà in alcuni casi già provveduto. Coltivando da seme (lavoro lungo), si deve dedicare tanta attenzione alla miniaturizzazione. La tecnica più comune, per ottenere l’assottigliamento del tronco, è quella di tagliare abbastanza bassi i rami inferiori, nella parte non affusolata, lungo il tratto del tronco principale. Questi rami sono generalmente abbastanza assottigliati ma, in caso contrario, occorre tagliare nuovamente scegliendo il ramo inferiore più vicino, in modo da avere la parte di tronco nuovo più sottile. Procedete in questo modo finché non avrete più rami a disposizione e vedrete che il nuovo tronco risulta ben proporzionato. Utilizzando questo sistema si producono cicatrici: è essenziale sigillarle in modo da facilitare la loro guarigione e proteggerle contro malattie o altri problemi. Per utilizzare questa tecnica occorrono alberi con tanti rami nella parte inferiore.

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