La valenza del premio – II parte
Se l’attribuzione di un premio non è mai un’azione fatta a cuor leggero, l’essere premiati dà il la a tutto un ventaglio di reazioni che sono indicative sia della propria personalità che dell’approccio stesso al bonsai. C’è chi piange di gioia, chi si dispera perché avrebbe voluto di più, chi fa il finto umile, chi ne farà motivo di riscatto per una vita piena di frustrazioni, chi… chi… chi…
Tra tutte queste possibili infinite reazioni, quella di Angelo Santoriello, bonsaista storico dell’Arbores Bonsai Club, tanto talentuoso quanto umile. Così come per le volte (tante volte!!!) precedenti, alla vittoria del Premio UBI e della Menzione di Merito EBA (Congresso UBI/EBA 2018), ha reagito col suo solito atteggiamento, tra il sorpreso e l’imbarazzato, come fosse un bambino premiato per aver scartato il suo primo regalo di Natale.
In questa sua reazione, si riscopre il profondo legame di un uomo verso la sua passione per il bonsai, per un mondo permeato nella natura e nell’armonia, dove il premio è tanto importante quanto fine a stesso, perché nulla aggiunge o toglie all’autentico piacere che si prova nel fare bonsai. Una reazione da prendere ad esempio avuta da un uomo genuino e spontaneo, che nella sua essenzialità pratica l’arte bonsai per stare bene. Cosa questa che gliela si legge negli occhi, oltre che nel suo comportamento: mai una polemica, una discussione o quant’altro, sempre umile, disponibile ed aperto al confronto.
A livello associazionistico si parla da tempo della necessità di rivedere un po’ di cose. Sono dell’avviso che persone come Angelo possano rappresentare quel faro, quell’esempio a cui ispirarsi: umiltà, passione e rispetto per il prossimo, chiavi comportamentali fondamentali per potersi dedicare al bonsai (ed ai bonsaisti) in modo proficuo e sereno.