Il Bonsai
L’antica arte Bonsai (dal giapponese “albero coltivato in vaso”) ha avuto origine in Cina diffondendosi successivamente in Giappone. I giapponesi nel corso dei secoli ne hanno sviluppato l’aspetto estetico-filosofico, cercando così di dare ai propri piccoli alberi lo stesso potere evocativo-emozionale che si può percepire venendo a contatto con la Natura.
Coltivare un bonsai diventa così un modo per entrare in contatto con la Natura, con lo scorrere delle stagioni e del tempo, in un viaggio emozionale – e temporale – senza fine. In Giappone, infatti, i bonsai vengono tramandati di padre in figlio, di generazione in generazione, ed i più antichi hanno oggi diversi secoli alle spalle. Il concetto “tempo” assume dunque un nuovo significato per il bonsaista, slegato da fretta ed impazienza perché ogni bonsai ha un suo peculiare ritmo di crescita, di formazione… di educazione. Assecondando i ritmi naturali del bonsai, si entra in comunione con la Natura e con se stessi, dando così maggior peso e rilevanza a concetti tipici dello Zen quali la semplicità, la tranquillità, la sobrietà, ecc.
Lo studio del bonsai conduce, quindi, ad ampliare quella che è la conoscenza della cultura dell’estremo oriente da cui proviene. Chiunque può coltivare un bonsai, è sufficiente disporre di uno spazio all’aria aperta e con un’esposizione ottima per le esigenze del proprio alberello da educare a bonsai. L’unica condizione richiesta è il rispetto per la Natura, i suoi ritmi, tanta pazienza ed amore.